Parco Regionale Bosco e Paludi del Rauccio
Visitare il Parco Regionale del Rauccio significa immergersi completamente nella natura, ma anche in una fase storica rurale del territorio salentino.
La riserva è oggi sito di importanza comunitaria e costituisce un’oasi di osservazione di moltissime specie animali e vegetali, nonché un’occasione preziosa per percorsi didattici e di studio di alunni ed esperti di botanica e biologia animale.
Si estende per circa 600 ettari, al cui interno troviamo una parte dell’antica foresta di Lecce,che oggi misura circa 18 ettari. La fittissima lecceta offre la possibilità, al visitatore, di intraprendere percorsi naturalistici davvero interessanti. Esemplari di leccio e molte specie tipiche della macchia mediterranea fanno da cornice a sentieri ricchi di vegetazione degna di nota: periploca maggiore e altre specie rare, fino a giungere nella parte più paludosa verso il bacino “ Specchia di Milogna”, dove ammirare l’orchidea palustre e la cannuccia di palude.
All’interno dell’area due importanti bacini, Idume e Fetida che, insieme a 3 canali di bonifica, furono realizzati per facilitare il flusso delle acque di ristagno nel mare Adriatico.
Lungo il percorso ovviamente non si possono ignorare, in alcuni punti di osservazione faunistica, varie specie di animali come anfibi e uccelli migratori di palude. Ricordiamo il cigno, il falco di palude e alcune specie di raganelle e rospi.
Importanti sono, infine, gli elementi storici e architettonici di questa bellissima area.
La riserva è infatti una preziosa testimonianza della tradizione e delle usanze della civiltà contadina di un tempo, grazie ai resti ben tenuti dell’omonima Masseria del Rauccio, con la sua torre colombaia e la Cappella.
Importantissima anche la presenza di tori costiere presenti nell’area verso il litorale che, seppure ormai dirute, attestano la storica fase difensiva, da parte della popolazione, dagli attacchi provenienti da mare di Turchi e Saraceni.
Oggi l’area è gestita con l’ausilio di una cooperativa, dall’ Ente Comune di Lecce. La Masseria inoltre è oggi sede di osservazione del WWF in collaborazione con il Laboratorio di Botanica del Dipartimento dell’Università di Lecce.
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